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Catania, nasce l’Osservatorio comunale sui beni confiscati: prima riunione in un immobile sottratto alla mafia

Il Comune di Catania ha dato vita all’Osservatorio comunale sui beni confiscati alla mafia, uno spazio di confronto permanente nato dal nuovo regolamento cittadino e finalizzato a restituire alla collettività gli immobili confiscati alle cosche. Si tratta della prima sede in cui istituzioni e società civile siedono allo stesso tavolo per garantire trasparenza e partecipazione nell’assegnazione e nel riutilizzo sociale dei beni, trasformandoli in luoghi di giustizia, accoglienza, lavoro, cultura e aggregazione.

L’assessora comunale ai beni confiscati, Viviana Lombardo, ha espresso soddisfazione per l’avvio di questo organismo, sottolineando l’importanza del lavoro condiviso con associazioni e realtà del territorio. La seduta inaugurale dell’Osservatorio si è svolta proprio in un immobile confiscato e riqualificato con fondi del Pnrr, ora sede dello sportello comunale dedicato a questi beni. Riunirsi in uno spazio sottratto alla mafia e restituito alla città, ha commentato l’assessora, è un segnale concreto del cambiamento: Catania vuole diventare un modello nazionale nella gestione dei patrimoni confiscati.

All’incontro hanno partecipato, oltre all’assessora Lombardo, il consulente gratuito del sindaco per i beni confiscati Michele Cristaldi, la dirigente comunale del servizio Marina Galeazzi e altri funzionari. Numerose le organizzazioni che hanno risposto all’avviso pubblico: Orizzonte ODV (rappresentata da Giuseppe La Porta), Memoria e Futuro (Maria Rosa Cosenza e Adriana Laudani), la cooperativa Il Mosaico (Claudia Pasqualino), C’era Domani Librino ODV (Rosa Maria Saccone), Nessuno Escluso (Marco Barbarossa), l’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi (Gianpaolo Adonia), Arci Catania – I Siciliani Giovani (Matteo Iannitti) e Asaec-Libero Grassi Catania (Adriana Cantaro e Linda Russo).

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Redazione