BRONTE – L’ospedale di Bronte non è destinato alla chiusura. A ribadirlo è stato l’on. Giuseppe Castiglione, che a margine di un incontro sulla sanità pubblica a Catania ha sottolineato come il presidio, grazie a un’integrazione più stretta con i servizi territoriali, «sarà in grado di soddisfare con maggiore efficacia le esigenze dei pazienti». Al confronto hanno preso parte, oltre a Castiglione, anche Ninni Decembrino, l’on. Salvo Tomarchio e l’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni. Quest’ultima ha illustrato le linee guida della nuova rete ospedaliera regionale, in attesa del via libera ministeriale. «La nuova rete ospedaliera – ha osservato Castiglione – finalmente si configura come un atto di pianificazione strategica che pone al centro l’integrazione tra l’ospedale e i servizi territoriali di assistenza».
Secondo Castiglione, «un Piano ancora suscettibile di possibili riflessioni nella fase che precede l’approvazione ministeriale». L’esponente politico ha ricordato le criticità che gravano sulle aree interne e sui residenti dei Nebrodi, spesso penalizzati da indici demografici negativi e fenomeni di spopolamento, e ha ribadito la necessità di «assicurare un’assistenza sanitaria adeguata».
Le dichiarazioni dell’assessore Faraoni hanno contribuito a rassicurare i presenti: «Il Castiglione continuerà a fornire servizi efficienti. La rete in esame e le dichiarazioni dell’on. Castiglione consentono di dissipare ogni timore paventato sulla chiusura dell’ospedale di Bronte. Possiamo finalmente confermare che il presidio non soltanto rimarrà operativo, ma verrà dotato di un efficiente Pronto soccorso, affiancato da posti di osservazione breve e intensiva, e da reparti fondamentali quali Medicina, Chirurgia, Pediatria, Geriatria, oltre a Riabilitazione e Lungodegenza».
Castiglione ha evidenziato che un ulteriore passo in avanti sarà rappresentato «dal mantenimento e dalla sostituzione, all’interno del presidio, di servizi di elevato profilo specialistico come il laboratorio analisi, Anestesia, Radiologia, Oculistica, Ginecologia, Gastroenterologia, Ortopedia e Oncologia. Finalmente – ha aggiunto – per interventi ricorrenti come la cataratta o per un ciclo di trattamento oncologico non sarà più necessario affrontare i disagi di recarsi fino a Catania».
«È fondamentale, inoltre – ha spiegato – considerare che questi servizi saranno pienamente integrati con l’ospedale e la casa di comunità, garantendo ai pazienti, in particolare quelli affetti da patologie croniche, un’assistenza continua e mirata. Si concretizzerà così la perfetta sinergia fra i servizi ospedalieri e territoriali, supportata dalle più recenti innovazioni tecnologiche».
Castiglione ha infine rivolto il suo ringraziamento all’assessore Faraoni, ricordando che «a livello nazionale il nostro impegno prioritario in Parlamento è già stato e sarà ancora la chiusura del Piano di rientro regionale, un provvedimento che ha penalizzato la Sicilia, svantaggiata nella ripartizione del Fondo sanitario nazionale. Questo passo è cruciale per liberare maggiori risorse, essenziali per assicurare la piena efficienza dei servizi e delle strutture sanitarie regionali».