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Bilancio regionale, cresce la tensione sugli emendamenti: maggioranza e opposizione si dividono le risorse

Il governo regionale ha deciso di mettere sul piatto altri 25 milioni di euro per allargare il margine di manovra della finanziaria, ma l’equilibrio resta precario. Alla vigilia della scadenza per la presentazione degli emendamenti, la commissione Bilancio dell’Ars si prepara a giorni intensi: domani si capirà quanto sarà complicato il percorso della legge. Ai 35 milioni già previsti per finanziare iniziative legate ai collegi elettorali dei deputati, si sommano così ulteriori 25 milioni annunciati dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino. Una boccata d’ossigeno che, però, ha subito acceso il confronto tra le forze politiche.

Dietro le quinte è partito il braccio di ferro sulla distribuzione dei fondi: ogni deputato di maggioranza avrà circa 600 mila euro da destinare al territorio, mentre a ciascun parlamentare dell’opposizione spetteranno 320 mila euro. Complessivamente, i 35 milioni si dividono così: 18 ai gruppi di governo e 7 all’opposizione.

Non mancano le polemiche. Italia Viva, per voce di Davide Faraone, ha criticato duramente l’intesa, parlando di “spartizione clientelare”. Anche il leader di Azione, Carlo Calenda, ha invitato Pd e M5S a non partecipare a un accordo che giudica “indifendibile”. Nuccio Di Paola (M5S) ha però smentito la possibilità di un’intesa formale: «Non ci sarà alcun patto. Ognuno presenterà i propri emendamenti e solo quelli approvati entreranno in manovra».

Il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, ha ricordato che «ci sono questioni urgenti che la politica non può ignorare». Tra queste, l’esempio dell’Ipab di Paternò, a rischio chiusura con oltre 40 giovani ospiti che potrebbero restare senza assistenza. Intanto la commissione Bilancio ha già dato il via libera a due articoli del testo: il primo destina 35 milioni per la transazione con Sicilia Digitale e per coprire i debiti accumulati; il secondo riguarda gli enti locali e mette a disposizione 2,2 milioni per gli Ato rifiuti, da ripartire tra i comuni.

Il clima resta teso, con la maggioranza chiamata a blindare l’accordo e l’opposizione pronta a rivendicare il proprio spazio. In un momento in cui i numeri sono determinanti, i voti dei deputati centristi potrebbero risultare decisivi.

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Redazione