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Annalisa Tardino alla guida dell’Autorità Portuale di Palermo

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, con sede a Palermo, cambia guida. Al vertice approda Annalisa Tardino, eurodeputata della Lega, nominata commissario straordinario dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Matteo Salvini. Una scelta che non passa inosservata, perché investe un settore strategico per l’economia isolana e porta una donna in un ruolo tradizionalmente dominato da figure maschili. I porti che ricadono sotto l’Autorità – Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle – rappresentano un nodo cruciale non solo per il traffico marittimo, ma anche per il turismo e la logistica commerciale. Qui passano flussi che valgono milioni di euro in merci e passeggeri, in un contesto geopolitico che vede il Mediterraneo centrale al centro di nuove rotte commerciali, energetiche e migratorie. La guida dell’ente diventa dunque un banco di prova per testare la capacità della Sicilia di giocare un ruolo da protagonista.

Tardino, avvocato penalista originaria di Licata, è in Parlamento europeo dal 2019, dove siede nella Commissione LIBE (Libertà civili, Giustizia e Affari Interni) ed è stata relatrice del nuovo Patto su migrazione e asilo. Una figura politica che ha saputo costruire consenso dentro e fuori la Sicilia, e che Salvini ha voluto valorizzare con un incarico di peso, nel solco di una strategia che mira a rafforzare la presenza del Carroccio nei gangli amministrativi dell’Isola.

La stessa Tardino, nelle prime dichiarazioni, ha parlato di “emozione e senso di responsabilità” nell’accogliere la nomina, sottolineando la volontà di affrontare il nuovo incarico “con dedizione assoluta, spirito di servizio ed eleganza istituzionale”. Non ha mancato di ringraziare Salvini, riconoscendogli il merito di aver scommesso su una donna: “È un segnale forte – ha detto – perché dimostra che non servono quote rosa obbligatorie quando c’è chi sa riconoscere il valore delle competenze”.

Il riferimento è chiaro: l’Autorità Portuale diventa così anche un terreno di riscatto simbolico, in un settore dove la presenza femminile ai vertici è ancora un’eccezione. La Tardino ha voluto dedicare la sua nomina “a tutte quelle donne cui viene ancora negata la possibilità di raggiungere posizioni di vertice, non per mancanza di professionalità, ma per pregiudizi e barriere culturali”.

La sfida che la attende non è semplice. L’Autorità guidata fino a ieri da Pasqualino Monti, cui Tardino ha rivolto un ringraziamento per il lavoro svolto, deve ora consolidare i risultati ottenuti e accelerare la modernizzazione delle infrastrutture, puntando sui fondi del PNRR e sulle opportunità derivanti dalla transizione verde e digitale. Gli obiettivi sono chiari: aumentare la competitività dei porti siciliani, attrarre investimenti, migliorare la qualità dei servizi e rendere il sistema più sostenibile.

Sul piano politico, la nomina rafforza la posizione della Lega in Sicilia. Da tempo Salvini lavora per consolidare la presenza del partito in una regione dove la competizione con Fratelli d’Italia e Forza Italia resta serrata. Con questa mossa, il leader del Carroccio piazza una sua fedelissima in un ruolo strategico, rafforzando al contempo l’immagine di un partito che investe su competenze e territorio.

Le opposizioni hanno sottolineato il carattere politico della scelta. Tuttavia, la cifra del mandato di Tardino sarà misurata sulla capacità di trasformare i porti della Sicilia occidentale in hub moderni e competitivi, capaci di generare sviluppo e occupazione. Se riuscirà a conciliare la dimensione politica con quella gestionale, la sua nomina potrà davvero rappresentare un punto di svolta. In caso contrario, rischia di diventare terreno di scontro e di polemica. Per adesso, resta il fatto che la Sicilia si ritrova con una donna alla guida di una delle sue infrastrutture più importanti, segnale non secondario in una terra dove i processi di cambiamento spesso partono da figure capaci di rompere gli schemi.

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Redazione