L’Italia e la Sicilia salutano oggi Pasquale Pistorio, morto a 89 anni, padre della microelettronica italiana e protagonista di una delle pagine più significative per lo sviluppo industriale dell’Isola. Nato ad Agira (Enna), ingegnere elettrotecnico laureatosi al Politecnico di Torino, Pistorio ha guidato la trasformazione della SGS in STMicroelectronics, colosso mondiale dei semiconduttori. Ma al di là del successo internazionale, il suo nome resterà per sempre legato a Catania. È stato infatti sotto la sua leadership che prese forma il polo tecnologico etneo, ribattezzato “Etna Valley”, capace di offrire occupazione qualificata a migliaia di giovani ingegneri, tecnici e lavoratori siciliani. Per molti catanesi, l’arrivo e la crescita di ST hanno significato la possibilità concreta di restare nella propria terra, senza essere costretti a cercare lavoro altrove.
Con la sua visione strategica, Pistorio intuì che anche il Sud poteva diventare centro di innovazione e sviluppo, puntando su ricerca, competenze e formazione. L’insediamento della ST a Catania non fu solo un investimento industriale, ma un motore di crescita sociale ed economica che ha inciso profondamente sulla vita della città e delle famiglie del territorio.
Dopo il suo ritiro dalla guida operativa, nel 2005, Pistorio continuò a seguire con attenzione l’evoluzione dell’azienda, rimanendo presidente onorario e dedicandosi a progetti filantropici con la Pistorio Foundation, attiva in campo educativo e sociale. La sua eredità è oggi visibile non solo nei numeri e nei successi della STMicroelectronics, ma soprattutto nelle storie di chi, grazie alla sua visione, ha trovato lavoro, dignità professionale e prospettive a Catania. Per questo, nel giorno della sua scomparsa, la comunità etnea lo ricorda non soltanto come un manager illuminato, ma come l’uomo che seppe trasformare un’idea industriale in una speranza concreta di futuro per un intero territorio.