Apertura

San Lorenzo in Sicilia: dove i desideri cadono sul mare

La Sicilia è un palcoscenico naturale dove il cielo si specchia nel mare e le notti d’agosto hanno il profumo di sale. Questa notte di San Lorenzo, domenica 10 agosto, l’isola torna al suo rito più antico: cercare nel buio la scia improvvisa di una stella, custodire un desiderio, lasciarlo andare. La tradizione accende i cuori stasera, ma l’astronomia consiglia di tenere gli occhi al cielo anche tra il 12 e il 13 agosto, quando le Perseidi raggiungeranno il loro massimo annuale: lo confermano i calendari dell’International Meteor Organization e le note degli astronomi italiani, che indicano proprio la tarda notte tra martedì e mercoledì come la finestra più generosa per lo sciame. Quest’anno, però, il cielo avrà un antagonista luminoso: la Luna, piena da ieri 9 agosto, dove resterà gibbosa e invadente per diverse notti, dove la sua luce ridurrà la visibilità delle stelle cadenti. Non è un invito a rinunciare, semmai a scegliere luoghi più bui. Gli almanacchi lunari e le guide degli osservatori lo dicono chiaro: la bellezza resta, anche quando bisogna scavarsela con lo sguardo.  

In Sicilia i posti dove il buio sa di meraviglia non mancano. La mezzaluna chiara di San Vito Lo Capo, le dune morbide di Vendicari, la scogliera di gesso della Scala dei Turchi dove le scie sembrano tuffarsi, l’estremo sud dell’Isola delle Correnti con il vento che racconta due mari, la terrazza naturale di Capo Milazzo, il nastro lavico tra Aci Trezza e Aci Castello: lì, stesi su un telo, bastano venti minuti di silenzio per insegnare agli occhi la lingua della notte. Non servono strumenti: le Perseidi si guardano a occhio nudo, con l’orizzonte più largo possibile e i telefoni spenti, perché una sola notifica rischia di strappare il buio come una carta velina.

E se al cielo vuoi unire la musica, stasera la Sicilia offre due approdi d’eccezione. Al Teatro Antico di Taormina, alle 21, arriva Riccardo Cocciante: una voce che si arrampica sulle gradinate di pietra e si confonde con le costellazioni, nel teatro che più di ogni altro sa fare eco al firmamento. Più a sud, nella magia dorica della Valle dei Templi, FestiValle chiude la sua edizione con il main stage del 10 agosto: suoni, pietra e stelle in un unico respiro. Due modi diversi di ascoltare la notte, entrambi con il cielo come soffitto. A Catania, piazza Vincenzo Bellini ospiterà “Calici di Stelle”, un evento dedicato alla celebrazione del vino, dell’arte e dell’identità dei territori, accompagnato da musica dal vivo con i Meraki, dj set e lo spettacolo musicale “Ciao Franco”, dedicato al Maestro Franco Battiato.

La “Notte di San Lorenzo” non è solo una data sul calendario. È la memoria di quando da bambini si imparava a nominare le stelle, a contarle senza fretta, a confondere l’Etna con una montagna che respira. Anche adesso che la Luna farà la gelosa, basterà cercare angoli d’ombra tra i carrubi e i fichi d’India, aspettare che il vento ripulisca l’aria, fidarsi del buio. Qualcosa arriverà: un taglio di luce, un lampo lungo come una ferita, un segno che dura il tempo giusto per ricordarci perché guardiamo in su. Gli astronomi suggeriscono le ore più propizie, ma il resto tocca a noi: spegnere le luci, allontanarci dall’asfalto, lasciare che la notte faccia il suo mestiere. Stanotte, quindi, sarà la poesia a colmare ciò che la Luna ruba. E in Sicilia la poesia è spesso una casa aperta: mare, rovine, vulcano, un cielo che non si vergogna di essere grandissimo. Salvatore Quasimodo, figlio di questa terra, ha scritto: «Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera». È un pensiero diurna per una notte stellata, ma dice bene la brevità del prodigio: dura un attimo, e proprio per questo vale la pena attenderlo. 

Share
Published by
Alfio Musarra