Ruggero Razza
«Da FdI nessuna intromissione: è materia amministrativa», lo ha detto l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Ruggero Razza – già assessore regionale alla Salute e ora coordinatore del gruppo ECR a Bruxelles – commentando il procedimento di decadenza avviato contro Ferdinando Croce, direttore generale dell’Asp di Trapani, in un intervista di Francesca Aglieri per il quotidiano «La Sicilia», oggi in edicola. Ricorda di aver disposto nel 2018 un’ispezione sulle mammografie e accusa: le stesse disfunzioni tornano per carenza di personale, concorsi deserti, territori poco attrattivi; serve gioco di squadra tra pubblico e privato accreditato. Il caso è esploso grazie alla paziente Daniela Gallo: il suo campione, accettato il 14 dicembre 2023, doveva essere refertato in venti giorni. «I tempi parlano da soli», dice Razza, «e chiariranno i responsabili». Difende Croce: «Ha portato la media a 20 giorni, come da linee guida: è un fatto, non un’opinione».
Si chiede perché gli ispettori non abbiano indicato chi ha creato gli arretrati (iniziati nel 2022-23) e come il sistema non se ne sia accorto: «Una lettera con tremila esami inevasi da me non resterebbe più di qualche ora; altrove è rimasta mesi: mancanza di rispetto per i pazienti». Dopo la sua uscita si sono avvicendati due assessori tecnici; la Cgil parla di immobilismo. Razza difende la dirigente generale Daniela Faraoni: «Non servono masanielli di cartone: la stagione del crocettismo ha già mostrato l’esito». E teme che la «lotta alla manciugghia» sia diventata uno scaricabarile sui burocrati: «Ora almeno il bersaglio è sui manager».
Sulla conferma di Antonio Iacolino via interpello – mossa che qualcuno attribuisce a pressioni di FdI – replica che la procedura è «giuridicamente corretta» e che le competenze politiche di Iacolino possono supportare un assessore tecnico. «Ai cittadini non interessano le beghe: vogliono sapere dove vanno i soldi, ora che con il governo Meloni la Sicilia incassa oltre un miliardo l’anno». Avverte però che la Regione non può farsi superare dalla Calabria nei Lea. Su una possibile riunione di maggioranza sul diritto alla salute risponde che non spetta a lui convocarla, ma lamenta di non essere stato ascoltato sui progetti in cantiere: «Il potenziamento della rete ospedaliera è stato sbloccato da Roma solo nel 2023, con due aumenti di prezzo perché non si potevano fare gare».
Evita lo scontro diretto con il presidente Renato Schifani: «Un nuovo governatore ha il diritto di scegliere la propria strada. Io non sono ipocrita: se devo parlare faccio a viso aperto». Rivendica l’unità di FdI guidato da Luca Sbardella e ammonisce: «Se il partito del presidente non garantisce coesione, come alle Provinciali, è grave. L’intesa col Pd ad Agrigento e Trapani è una ferita aperta». Solidarietà a Croce sottolinea Ruggero Razza: «Ha cercato di risolvere un problema che non era suo. Ora tutto è in chiaro e potrà decidere. È facile scaricare colpe senza affrontare i nodi: così non si tutela l’interesse dei cittadini»