Il prefetto Pietro Signoriello, affiancato dal dirigente della Protezione Civile regionale Salvo Cocina, ha sottolineato la necessità di potenziare il controllo delle vie di accesso alle aree sommitali dell’Etna, con particolare riguardo alle misure preventive e alle procedure di gestione rapida delle emergenze vulcaniche. Questa decisione è scaturita in seguito alla spettacolare eruzione del 2 giugno, che ha costretto i visitatori della zona alta del vulcano a una fuga precipitosa. Durante l’incontro sono stati analizzati in dettaglio gli aspetti relativi alla sicurezza, alla viabilità e alla tutela dell’incolumità pubblica, concentrandosi in modo particolare sia sui luoghi di maggiore afflusso turistico sia sui tratti stradali che conducono alle aree a più alto rischio. Il prefetto ha elogiato l’efficienza del sistema di allerta dell’INGV e della Protezione Civile regionale, ma ha rimarcato l’urgenza di migliorare la comunicazione preventiva verso gli escursionisti, affinché vengano informati tempestivamente sulle eventuali restrizioni. Ha inoltre insistito sulla necessità di istituire un meccanismo automatico di blocco degli accessi in fase di preallarme, da attivare tramite ordinanze sindacali immediate e mediante tutti i canali tecnologici disponibili, e di organizzare un servizio di turnazione programmata per il presidio dei cancelli, in modo da impedire l’ingresso non appena si manifestano segnali di pericolo.
Il dirigente Cocina ha fatto notare come, nonostante l’allarme lanciato alle 5:30 del 2 giugno, alcune persone si trovassero ancora in aree interdette, evidenziando così l’importanza di un sistema di sorveglianza ancora più capillare. Tra le soluzioni allo studio figura anche l’installazione di sirene di allerta, simili a quelle già operative a Stromboli, e la collaborazione dei volontari della Protezione Civile con le forze dell’ordine per garantire sia il controllo dei varchi sia l’assistenza ai turisti. La sinergia fra Città Metropolitana, comuni ed enti di vigilanza ha l’obiettivo di definire protocolli d’intervento uniformi e di mettere a punto strumenti di monitoraggio continuo dell’attività vulcanica. A questo proposito, il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’INGV, Stefano Branca, ha ricordato che l’Etna dispone del primo sistema automatico al mondo per il rilevamento degli eventi parossistici, capace di ridurre sensibilmente i tempi di comunicazione dei livelli di allerta.
In chiusura, il prefetto ha proposto l’avvio di un tavolo itinerante per individuare i punti ottimali per l’installazione dei cancelli e la costituzione di un tavolo tecnico volto a pianificare una turnazione semestrale del personale di presidio; la prima riunione è fissata per martedì 2 luglio, su convocazione della Protezione Civile regionale. E’ importante, infine, rivolgersi esclusivamente a guide certificate e autorizzate, poiché solo il personale qualificato può garantire competenza tecnica e conformità alle normative vigenti, affidabilità grazie alla copertura assicurativa prevista e aggiornamenti continui volti ad affrontare con sicurezza qualsiasi scenario di rischio in ambito montano o vulcanico.