Enrico Trantino
Il sindaco Enrico Trantino ha deciso di rinviare il rimpasto della giunta comunale a fine 2025 o inizio 2026. La scelta, maturata dopo settimane di attesa, agita Fratelli d’Italia, dove monta il malumore tra consiglieri e aspiranti assessori.
CATANIA – Nessun cambio di cavallo, almeno per ora. Il sindaco Enrico Trantino ha scelto di rinviare il rimpasto della giunta comunale di Catania, probabilmente fino alla fine del 2025 o all’inizio del 2026.
Una decisione che, avrebbe spiazzato parte della maggioranza, in particolare Fratelli d’Italia, che da mesi attendeva un riequilibrio degli incarichi e una redistribuzione delle deleghe.
Il primo cittadino, spiegano fonti di Palazzo degli Elefanti, avrebbe preferito approvare prima il bilancio comunale con la squadra attuale, rinviando ogni valutazione a successivi assetti politici.
Una scelta dettata, secondo più di un osservatore, da un’esigenza di stabilità amministrativa ma anche dalla volontà di non piegarsi alle pressioni interne.
Lo stesso ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha difeso pubblicamente il sindaco: «Trantino ha un carattere indipendente e autonomo, forse non piace a tutti, ma Catania ha bisogno di una guida che non sia succube dei partiti».
Fuori dai giochi, almeno per ora, resta Paolo La Greca, il vicesindaco uscente, mentre cresce la frustrazione in Fratelli d’Italia.
Il consigliere Daniele Bottino attende la chiamata in giunta da settimane, e il coordinatore cittadino Luca Sangiorgio si era già mosso in vista di un ingresso pre-elettorale.
Ma il posto chiave di Sergio Parisi, assessore ai Lavori pubblici, resta per ora intoccabile: Trantino non vuole privarsi di un tecnico di fiducia, anche in vista dei grandi progetti legati ai fondi Pnrr.
Sullo sfondo, si moltiplicano le tensioni interne: Tuccio Tringale, volto storico della destra catanese, contesta pubblicamente la gestione dei progetti nei quartieri popolari; Serena Spoto, indicata per i Servizi sociali, attende una chiamata che non arriva; e Carmelo Coppolino (Mpa) preme per il rientro in giunta al posto di Alessandro Porto.
Secondo i beninformati, la destra etnea si prepara a una fase di turbolenza politica, aggravata dal malumore crescente tra consiglieri e militanti.
Trantino, però, non arretra: vuole chiudere il bilancio e mantenere la barra dritta, pur consapevole che la scelta di rinviare il rimpasto rischia di aprire una stagione di scontento e manovre sotterranee.