Nel corso del 2024 l’Help Center della Caritas di Catania ha accolto circa 350 persone al giorno – rispetto alle 300 del 2023 – offrendo loro un supporto su misura che va dalla colazione e cene calde alla fornitura di vestiario, prodotti per l’igiene personale e aiuti per il pagamento delle utenze. Accanto a questi servizi di prima necessità, gli assistiti hanno potuto contare su consulenze legali, psicologiche e sanitarie, nonché su un orientamento al lavoro e sull’erogazione di titoli di viaggio.
La fascia di utenza raggiunta è per il 51% di cittadinanza italiana e per il 49% straniera, in gran parte uomini (70%), disoccupati in cerca di prima o nuova occupazione (77%) e pensionati (10%), con età compresa tra 25 e 54 anni (64%). Il livello di istruzione è generalmente basso: il 51,3% possiede la licenza media inferiore, il 14% la sola licenza elementare, il 5,5% non ha titoli e il 2,4% è analfabeta.
Nel complesso, più di 15mila interventi – circa 4mila in più rispetto al 2023 – hanno coperto la distribuzione di 4.000 confezioni di vestiti e prodotti per l’igiene, l’erogazione di 1.317 pacchi alimentari e prodotti per l’infanzia e la consegna di 107 biglietti per il trasporto. A questo si aggiungono il pagamento delle utenze, la fornitura di farmaci, le consulenze mediche e legali, oltre al lavoro di orientamento sociale e professionale.
La mensa dell’Help Center serve ogni giorno in media 250 persone, mentre l’Unità di Strada garantisce un servizio serale di ascolto e consegna di pasti caldi ai senza dimora. Completano il quadro Casa Sant’Agata, un appartamento protetto per ragazze madri e donne vittime di violenza, i centri formativi antidisagio scolastico a Paternò e San Giorgio, e il progetto “Caritas a scuola” che porta volontari e testimoni nelle aule.
«Scoprire la bontà del povero e apprezzarne la cultura – ha ricordato l’arcivescovo mons. Luigi Renna – significa farlo sentire “a casa sua”, nella Chiesa che siamo noi». Per il direttore don Nuccio Puglisi, nonostante il costante aumento dei bisogni, «il tempo giubilare ci esorta a coltivare la speranza come dovere morale, un faro per le coscienze».
A questa rete di sostegno lavorano ogni giorno oltre 200 volontari e un’équipe di professionisti, grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica, alle donazioni private e alla collaborazione con il Banco Alimentare, le forze dell’ordine, farmacie, aziende locali e semplici cittadini.
Infine, il welfare parrocchiale estende l’aiuto in 37 comunità, raggiungendo 6.212 persone (88% italiane) con pacchi alimentari, sostegni alle spese sanitarie e interventi di contrasto alla povertà occupazionale, alle separazioni e alla solitudine. La Caritas vicariale di Paternò aggiunge 140 pasti quotidiani, docce, lavanderia e vestiti per 855 ingressi all’anno, oltre a aiuti per 785 famiglie.
Con il suo 7° Report “Un cuore che vede dove c’è bisogno d’amore”, la Caritas diocesana fotografa una povertà non solo materiale ma anche di speranza. Come sottolinea Carmela Impeduglia, referente dell’Osservatorio delle Povertà, è proprio questa “povertà di speranza” a minare la resilienza delle persone, costringendo la comunità cristiana a uno sforzo sempre più sistematico e dinamico per restituire dignità e fiducia a chi si rivolge ai suoi servizi.