Covid: predisposizione genetica pesa in forme gravi, modello prevede rischio
23 febbraio 2021 15:41
Milano, 23 feb. (Adnkronos Salute) - La probabilità di ammalarsi di Covid-19 in modo grave dipende anche dal Dna. A scoprire una predisposizione genetica alle forme più severe è uno studio russo pubblicato su 'Frontiers in Immunology'. Gli autori, grazie all'intelligenza artificiale, hanno messo a punto un modello in grado di prevedere il rischio individuale di sviluppare Covid grave. La ricerca indica un legame tra la gravità della patologia da coronavirus Sars-CoV-2 e il genotipo del sistema Hla di classe I (Hla-I). Tecnicamente definito come 'antigene leucocitario umano', Hla è un set di proteine - e prima ancora di geni - chiave nella risposta immunitaria dell'organismo agli attacchi esterni. Il lavoro è firmato da scienziati della Facoltà di Biologia e Biotecnologia della Hse-Higher School of Economics University di Mosca (Maxim Shkurnikov, Stepan Nersisyan, Alexei Galatenko e Alexander Tonevitsky), insieme a colleghi della Pirogov Russian National Research Medical University e del Filatov City Clinical Hospital (Tatjana Jankevic, Ivan Gordeev e Valery Vechorko). "Oltre alle correlazioni scoperte tra genotipo Hla-I e gravità di Covid-19", sottolinea Tonevitsky, i risultati potrebbero tornare utili anche per "valutare come una certa mutazione del virus possa influenzare lo sviluppo dell'immunità mediata dai linfociti T. Ad esempio, saremo in grado di rilevare gruppi di pazienti per i quali l'infezione con nuovi ceppi di Sars-CoV-2 può portare a forme più gravi della malattia". La risposta immunitaria dei linfociti T, o immunità cellulare - ricordano gli studiosi - nasce con la presentazione di peptidi virali sulla superficie delle cellule infette; ne consegue l'attivazione dei linfociti T che hanno la missione di ucciderle. La capacità di presentare con successo sulla superficie cellulare i peptidi virali è in gran parte determinata dalla genetica. In particolare, nelle cellule umane dipende dal sistema Hla di classe I: se rileva bene il virus, le cellule immunitarie riconosceranno e distruggeranno rapidamente le cellule infette. Viceversa, se non lo rileva bene è più probabile che la risposta immunitaria fallisca. Utilizzando l'apprendimento automatico, gli scienziati hanno costruito un modello che fornisce una valutazione integrale dell'efficienza del sistema Hla-I. Viene cioè assegnato un punteggio da 0 a 100, dove valori più bassi corrispondono a una migliore presentazione dei peptidi virali e quindi a un rischio inferiore di malattia grave. Per convalidare questo sistema sono stati analizzati i genotipi di oltre 100 pazienti che avevano sofferto di Covid-19 e di oltre 400 persone sane (gruppo controllo). Il modello si è dimostrato "molto efficace nel predire la gravità della patologia". L'analisi è stata effettuata sulla popolazione di Mosca, ma anche su un campione di pazienti di Madrid, in Spagna, confermando "l'alta precisione della previsione: il punteggio di rischio nei casi di Covid grave era significativamente più alto rispetto ai casi lievi o moderati".
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