L'antimafia, "l'imprenditoria sana rischia di essere soffocata"
di Alfio Musarra :: 12 dicembre 2019 17:31
Cio' che accade nella provincia di Catania, è preoccupante. "Un quadro molto dettagliato, puntuale e piuttosto preoccupante quello tracciato dalla commissione regionale antimafia in missione a Catania". A fare il punto e' stato il presidente, Claudio Fava, che in Prefettura ha ascoltato il prefetto Claudio Sammartino, il questore Mario Della Cioppa, i comandanti provinciali dei carabinieri, colonnello Raffaele Covetti, e della Guardia di finanza Raffaele D'Angelo e, infine, il capo centro Dia di Catania Carmine Mosca. Alle 14, invece, è stato sentito il capo della Procura di Catania Carmelo Zuccaro.
"Cio' che accade sul territorio di questa provincia - ha detto il presidnete della commissione Claudio Fava - e' evidente in termini di pervasivita' criminale e di punti di incontro tra interessi mafiosi, politica e imprenditoria. Esiste una zona grigia molto ampia in cui nel corso degli anni si e' collocato un pezzo di imprenditoria che non e' direttamente legata alla struttura mafiosa, ma che certamente e' compatibile e disponibile al patto collusivo con le famiglie mafiose. Tutto questo determina una forte sofferenza del tessuto imprenditoriale sano che rischia di essere soffocato e anche nel mondo della spesa pubblica, le 10 interdittive antimafia negli ultimi due mesi sono indicativi".
"Settori di investimento delle mafie, come il mercato immobiliare, speculazoni edilizie". Tra i punti discussi, anche le alleanze tra i clan a Catania. Al controllo delle iddennità della disoccupazione, alla gestione dei parcheggi abuisi e l'intercettazione dei finanziamenti porvenienti dalla comunità europea. Tra gli argomenti anche la gestione dei rifiuti, un buco nero dove bisogna andare a guardare. Partendo dalle proroghe concesse. Agli affidamenti diretti. La commisisone ha affrontato anche il problema della inadeguatezza della polizia municipale. Molto spesso, le forze di polizia sono costrette a fare, un supporto di supplenza nel presidio urbano che compete ai vigili urbani.
La famiglia Santapaola-Ercolano, continua a essere un luogo di riferimento naturale, si è calcolato che ci sono almeno 24 organizzazioni mafiose, almeno 2mila affiliati, metta di queste fanno riferimento a loro. I Santapaola-Ercolano, rappresentano l'asse portante della geografia mafiosa, dove all'interno, il ceppo familiare mafioso, continua ad avere un ruolo di controllo, che non avviene da nessun altra parte della Sicilia. Quando si parla della famiglia Santapaola-Ercolano, si parla di Benedetto Santapaola e Aldo Ercolano classe 1960. Si parla della loro capacità di continuare a essere il punto di riferimeto. Sui 61 condannati al 41 bis nel territorio di Catania, ben 5, hanno avuto revocato il 41 Bis, tra questi c'è anche Aldo Ercolano classe 60.
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