I finanzieri sequestrano beni per due milioni
di Alfio Musarra :: 11 dicembre 2019 10:14

guardia di finanza
Su proposta della Procura di Catania, guidata da Carmelo Zuccaro, i finanzieri del Comando Provinciale di Catania, in collaborazione con lo Scico, hanno eseguito un decreto di sequestro di 2 milioni di euro ritenuto di proprietà dell'ex reggente del clan Ercolano, Antonio Tomaselli, 53 anni, detenuto dal novembre 2017. Secondo la ricostruzione della Procura, è stato organico alla 'famiglia' Santapaola-Ercolano e dal 2002, con questa accusa, è stato più volte imputato e condannato. Le indagini patrimoniali sono state eseguite dei militari del Nucleo di Polizia economico - finanziaria di Catania. I beni sequestrati sono la Conti calcestruzzi di Misterbianco e la Etnea autoservizi, che gestisce un garage nel centro di Catania, in via Cimarosa, dove secondo la ricostruzione, si sarebbero tenuti dei summit mafiosi. Tomaselli, è stato più volte, a partire dal 2002, imputato per la sua partecipazione a Cosa Nostra etnea (clan Santapaola-Ercolano) nonché è già stato destinatario nel 2011 di una misura di prevenzione personale.
La sua carriera criminale inizia con una condanna in primo grado a cinque anni di reclusione per associazione mafiosa tra il 2002 e il 2004 e prosegue con la contestazione di una serie ripetuta di tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Con l’operazione “Chaos”, eseguita nel 2017 dai Carabinieri, dove Tomaselli viene riconosciuto il ruolo di responsabile operativo della famiglia Santapaola-Ercolano. Il suo nome rispunta nell’operazione “Pizzini” destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per aver compiuto un forzato recupero di crediti in danno di un’impresa catanese operante nel settore dei trasporti. Sono molteplici e convergenti le dichiarazioni di più collaboratori di giustizia sulla figura di Tomaselli, anche noto con il soprannome di “capelli bianchi”, dichiarazioni che ne descrivono, nei dettagli, la militanza ininterrotta nelle fila di Cosa nostra nonché la sua ascesa ai vertici del clan.
Non mancano nemmeno ripetute frizioni con diverse frange del Clan Santapaola che, in più occasioni, vedono Tomaselli, per la sua manifestata ambizione di ritagliarsi maggiori spazi di autonomia, quale destinatario di tentati omicidi. Secondo le indagini delegate dalla Procura di Catania, il nome di Tomaselli viene riconosciuto anche con funzioni di punto di riferimento del suo clan. In alcuni casi sarebbe intervenuto per placare controversie che insorgevano con altri clan quali i Nardo e i Mazzei per la spartizione dei proventi derivanti dalle estorsioni. Tomaselli, in passato è stato ritenuto punto di riferimento dei responsabili dei gruppi “Santapaola- Ercolano” di San Giovanni Galermo, Paternò e Ramacca, Lineri e il gruppo della Stazione ai quali impartiva direttive per l’acquisto di armi e stupefacenti.
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